Nel web si diffondono sempre più strumenti che si fanno ricondurre
alla cosiddetta "sharing economy", termine che ormai comprende un po' di tutto, da Airbnb a Uber, Wikipedia ecc. Si tratta in realtà di fenomeni spesso molto diversi tra loro perché alcuni constano di una reale costruzione "dal basso", mentre altri non sono che strumenti che il mercato stesso utilizza per camuffare o aggiornare i suoi meccanismi. Non si può dare nulla per scontato, ma di certo risulta interessante approfondire queste tematiche.
E lo fa bene Michel Bauwens, qui, in un articolo apparso su Libération, uno dei fondatori della Peer to Peer Foundation e da sempre grande fautore delle possibili potenzialità del P2P non solo in economia, ma anche come sistema politico e sociale "rivoluzionario".
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