Riportiamo volentieri un contributo del nostro amico Luigino Bruni, pubblicato su Avvenire dell'otto dicembre scorso, relativo alla necessità di una nuova alleanza tra mercato e reciprocità, all'insegna del dono. "All’origine delle civiltà, il dono e lo scambio interessato erano indistinguibili.
Si donava come via allo scambio, che un giorno divenne il mercato.
Questo dato antropologico ci dice molto anche sul nesso inverso: ci
svela che nel mercato esiste e resiste molto dono. Se
così non fosse, ben poca e triste cosa sarebbe recarsi per decenni ogni
mattina al lavoro, per chi ha il “dono” del lavoro, o donare i nostri
anni migliori in una fabbrica o in un uffici; ben triste e poca cosa
sarebbero i nostri progetti e sogni lavorativi, troppo poveri i nostri
rapporti di lavoro, troppo poche le ore di vita vera. Lo sappiamo tutti,
lo abbiamo sempre saputo. Ma in questa fase di pensiero economico e
sociale debole e superficiale, dobbiamo ricordarlo a noi stessi, e a
tutti".
L'articolo è reperibile anche sul sito di Economia di Comunione.